Esiste una cacca umana esposta al museo che vale tantissimo!

La cacca umana merita di stare in un Museo secondo gli esperti. Per quanto possa sembrare disgustoso, le motivazioni scientifiche ci sono e sono importanti!

Esattamente come qualsiasi altro elemento organico, come piante, conchiglie e corpi di animali, anche le cacche possono diventare fossili. Questo fenomeno avviene in particolari condizioni ambientali che permettono la trasformazione della cacca.

caccca museo
(081.it)

Disidratandosi senza scomporsi, la cacca diventa dura come la pietra, quindi resiste allo scorrere degli anni e addirittura dei secoli, arrivando praticamente intatta fino a noi. Un fossile di cacca è detto coprolite: significa proprio “cacca dura come la pietra”!

Naturalmente non è soltanto la cacca umana a potersi trasformare in un vero e proprio fossile: tutti gli escrementi di qualsiasi animale possono trasformarsi in fossile, a patto che ci siano le giuste condizioni ambientali.

Alcuni di essi sono conservati nei musei di storia naturale, ma esiste un grosso coprolite umano che si è meritato un posto d’onore!

Dove si trova il più grosso pezzo di cacca da museo?

pezzo cacca museo
Coprolite Lloyds-Bank (Wikipedia)

Il coprolite umano più grosso di cui si ha notizia venne scoperto nella città di York mentre si scavavano le fondamenta di un edificio che avrebbe dovuto ospitare una banca e, precisamente, l’istituto bancario Lloyds. Per questo motivo è stato battezzato “Coprolite della Banca Lloyds” dal 1991, cioè quasi 20 anni dopo la sua scoperta, avvenuta nel 1972.

Questo pezzo di cacca da museo è largo 5 centimetri e lungo circa 20 ed è sicuramente di origine umana.

Dalle analisi condotte sul coprolite si è scoperto che la cacca in questione risale al IX secolo dopo Cristo, cioè più o meno all’epoca in cui in Europa regnava Carlo Magno.

Quella zona dell’Inghilterra era invece dominata da popolazioni vichinghe che l’avevano conquistata partendo dalla vicina Danimarca.

Questo significa che il coprolite di York venne “prodotto” da un uomo vichingo. La dieta di quest’uomo era sicuramente a base di carne e di pane, quindi poco ricca di fibre derivanti dalle verdure.

Un dettaglio davvero disgustoso? Nelle feci sono state trovate anche tracce di vermi che evidentemente infestavano l’intestino dell’uomo che ha “dato i natali” al coprolite.

Secondo lo studioso che si è incaricato della sua analisi, questo pezzo di cacca umana ha un valore storico e scientifico paragonabile a quelli dei gioielli della corona del Regno Unito.

Proprio in virtù del suo valore il coprolite è stato esposto come pezzo d’onore nel Museo di Archeologia della città di York.

Si può solo immaginare il panico dei curatori del museo quando, nel 2003, un visitatore “sbadato” fece cadere la teca che conteneva il preziosissimo reperto. Il coprolite si spaccò in ben tre parti. A causa di questo incidente aveva perso il record di “cacca umana fossile più lunga del mondo” e i curatori del Museo non avrebbero potuto permetterlo!

Venne avviata una delicatissima opera di restauro che “riappiccicò” i tre frammenti ricreando il coprolite originale in tutta la sua gloria. Chi volesse andare ad ammirarlo può recarsi presso lo Jorvik Viking Center che si trova naturalmente a York, in Inghilterra.

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