C’è sempre spazio per il dolce, anche se abbiamo appena finito di mangiare un pasto completo: perché succede a tutti?
Molto spesso, arrivati alla fine del pasto, abbiamo ancora “voglia di qualcosa di dolce”. Se poi ci troviamo in un ristorante, dove sono i camerieri a proporci il dessert, non riusciamo quasi mai a rinunciare!
In linea generale questo avviene sempre, a prescindere da quanto abbiamo mangiato appena prima di consumare il dolce.
Ovviamente dal momento che i dolci sono tra gli alimenti che fanno più ingrassare in assoluto, ci sentiamo molto in colpa quando consumiamo un dessert dopo aver mangiato un pasto abbondante.
Addirittura, finiamo per chiederci come sia possibile che ci sia ancora il famoso spazio per il dolce. Spesso, soprattutto tra amici, ci si prende in giro dicendo che siamo particolarmente golosi.
Il problema è che a volte queste affermazioni – anche se scherzose – possono provocare disagio psicologico, soprattutto se la persona che sta ordinando il dolce è già in sovrappeso.
Si genera un forte senso di colpa che rende ancora più complicato il rapporto che quella determinata persona ha instaurato con il cibo.
Le cose però non sono mai così semplici, e il nostro rapporto con il cibo non dipende solo dalla nostra volontà. Entra in gioco tutta una serie di complesse dinamiche biologiche che la volontà non può controllare.
Ecco il motivo scientifico per cui c’è sempre spazio per il dolce
Tutti abbiamo provato almeno una volta nella vita l’esperienza di aver mangiato grandi quantità di un determinato cibo o di aver bevuto grandi quantità di un determinato alcolico.
Molto spesso con l’andar del tempo sviluppiamo una sorta di fastidio o addirittura di disgusto nei confronti di quel cibo in particolare.
Questo meccanismo biologico serve a rendere migliore e più equilibrata la nostra alimentazione. Il nostro corpo “sa” che ci servono sostanze nutrienti differenti, quindi con questo meccanismo ci impedisce di mangiare un solo tipo di cibo troppo a lungo e ci “impone” di mangiare cibi di tipi differenti.
La dinamica che abbiamo appena descritto si chiama sazietà sensoriale specifica. In pratica significa che ci sentiamo sazi del cibo che ha “colpito” i nostri sensi più a lungo, in pratica ci sentiamo sazi di un determinato cibo perché i nostri sensi si sono “stufati” del suo sapore e del sapore di cibi simili (vari tipi di pesce, vari tipi di carne eccetera).
LEGGI ANCHE: Attacchi di fame nervosa: cosa mangiare per non ingrassare in questi casi
Il motivo per cui c’è sempre spazio per il dolce, quindi, è che il dolce ha un sapore molto diverso rispetto a tutto quello che abbiamo appena finito di mangiare in un pasto, che di solito si compone di alimenti salati.
Infatti, se ci trovassimo di fronte a un banchetto di dolci, dopo averne mangiati parecchi forse non rinunceremmo a inzuppare una patatina nel ketchup, perché il nostro palato ci spingerebbe a mangiare qualcosa di completamente differente.