Dahmer è la miniserie evento di Netflix che ha conquistato il mondo. Tutti lo hanno visto o comunque ne hanno parlato. Eppure tanti particolari interessanti dell’opera saranno di sicuro sfuggiti ai più.
La serie Dahmer – Mostro: La storia di Jeffrey Dahmer ha conquistato e poi diviso il pubblico. Sembra che gli autori dell’opera abbiano voluto consapevolmente giocare con il cinismo e con derive estetiche inquietanti.
Sembra abbastanza chiaro che Ryan Murphy e Ian Brennen (i creatori della serie) abbiano provato a mitizzare la figura atroce di Jeffrey Dahmer, rendendolo di fatto un eroe. A ogni modo, la serie andata in onda per una stagione a partire dal settembre 2022 ha ottenuto subito un clamoroso successo di pubblico. L’opera che racconta la vita del serial killer Jeffrey Dahmer (interpretato da Evan Peters) è salita infatti al primo posto su Netflix già nella prima settimana dalla sua uscita. Nella seconda settimana ha coinvolto almeno cinquantasei milioni di utenti.
Molti critici hanno passato al setaccio la sceneggiatura a caccia di errori storici o di particolari interessanti. E ci sono almeno dieci dettagli pazzeschi che ogni amante della serie dovrebbe conoscere o considerare. Il canale youtube TuttoCiak ha notato moltissime incongruenze fra storia vera e riproposizione scenica. A riprova che anche questa serie, osannata per la sua qualità documentaristica, abbia spesso semplificato o ignorato i fatti storici.
Per esempio, nella serie ci viene mostrato un giovane Jeffrey a cui viene spiegato dal padre come imbalsamare gli animali. Le cose andarono davvero così? La serie indugia parecchio sull’argomento della tassidermia. Il padre era un chimico non coltivò mai insieme al figlio questo tipo di pratiche né lo iniziò all’imbalsamazione.
Nella serie uno dei personaggi principali è Glenda, la vicina di casa del mostro, ovvero colei che tante volte aveva denunciato Jeffrey alla polizia allertata da odori sospetti e rumori molesti. In realtà Glenda non viveva accanto alla famiglia di Dahmer ma di fronte, e non fu lei a denunciare il mostro tutte le volte. Gli sceneggiatori hanno unito nel personaggio di Glenda almeno due soggetti reale, ovvero due distinte vicine (l’altra vicina si chiamava Pamela).
Tante sono state le polemiche connesse alla messa in onda della serie. Il racconto degli omicidi di Dahmer, il cannibale di Milwaukee, soprattutto negli Stati Uniti, urta la sensibilità della società civile. Soprattutto se il mostro rivela nella sua trasposizione filmica una natura affascinante e le sue atrocità sono raccontate come gesta epiche. In molti hanno definito la serie “traumatizzante”. E in America è scoppiata una Dahmer-mania: in tanti, per Halloween, hanno già deciso di travestirsi dal protagonista della serie. Un’altra cosa da sapere: eBay ha vietato la vendita di questi costumi.
Uno dei momenti più disturbanti della serie riguarda la storia di Konerak Sintasomphone, una delle vittime più giovani di Jeffrey. Nella fiction il serial killer pratica sul giovane laotiano un orribile foro nel cranio per riempirlo di acido idrocloridrico. Quando il ragazzino finisce in stato confusionale per strada, Glenda Cleveland lo nota e chiama la polizia. Il seria killer riesce però a convincere gli agenti che Konerak è il suo fidanzato e a riportarselo a casa. Nella serie i due poliziotti riceveranno il riconoscimento di agente dell’anno, Non è così: i due sono stati sospesi fino al 1994 a causa della loro condotta superficiale.
Gli sceneggiatori inventano poi un rapporto di amicizia o di simpatia fra i serial killer e la sua vittima Tony Hughes. Ma non è vero: Jeffrey, a processo, ha dichiarato di aver incontrato Tony solo il giorno in cui lo ha ucciso.
Ci sono anche dettagli che potrebbero sembrare pure invenzioni sceniche e che invece corrispondono al vero. La regia della miniserie ci mostra Dahmer, ancora al liceo, che si intrufola nel servizio fotografico per l’annuario scolastico. Lo faceva sul serio, e queste foto sono state condivise anche sul web. Vero è anche il tentato suicidio di Joyce Flint, la madre del killer. La donna staccò la spina dalla stufa a gas in cucina e tentò di uccidersi. E la polizia nei suoi verbali riporta l’evento.
In una delle scene più iconiche della serie Dahmer fa visita a Glenda Cleveland e le offre un sandwich di carne in segno di pace. Quel sandwich, ci lascia intuire la regia, è di carne umana. Non sappiamo se Guenda abbia effettivamente mangiato carne umana. Ma la stessa donna ha riferito che potrebbe averlo fatto accettando quel panino.
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La comunità LGBTQ+ e le famiglie delle vittime del serial killer. hanno aspramente criticato la serie. In molti hanno chiesto che fosse rimosso il tag LGBTQ+ tra quelli associati al titolo di Netflix. Anche se il killer era fondamentalmente omosessuale, alla comunità gay non è piaciuto l’associazione fra il mostro e la comunità che sostiene i diritti di tutti coloro che non si riconoscono come etero. Netflix ha ceduto e ha provveduto a rimuovere il tag.
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