Il canone Rai potrebbe presto essere esteso a tutti, anche ai possessori di uno smartphone. Pare che il Governo stia pensando a una nuova legge per far versare il tributo a tutti gli utenti connessi a internet.
La decisione di togliere il canone Rai dalla bolletta della luce potrebbe rivelarsi non così conveniente. Secondo la legge in vigore la tassa relativa all’abbonamento alla Rai va versata da chiunque sia in possesso di un televisore o un apparecchio dotato di sintonizzatore TV.
Con un comunicato pubblicato dall’Agenzia delle Entrate sembra però chiaro che presto potrebbero esserci delle novità abbastanza eclatanti. Si preannunciano tempi duri per tutti coloro che non accettano il pagamento del canone televisivo. Secondo alcune voci interne provenienti dall’Agenzia delle Entrate, per l’amministratore delegato della Rai sarebbe arrivata l’ora di estendere il canone a tutti i cittadini italiani. Includendo nel novero degli utenti obbligati al versamento anche i possessori di smartphone.
Per ora si tratta solo di una proposta. Quindi di un’idea da valutazione. Ma è già abbastanza preoccupante che questa linea sia stata presa in considerazione. Bisogna quindi valutare con molta attenzione le ultime dichiarazioni ufficiali dell’amministratore delegato della Rai, Carlo Fuortes. “Solo apparecchi atti o adattabili a ricevere il segnale audio-video attraverso la piattaforma terrestre o satellitare sono assoggettabili a canone TV“, ha detto l’ad. “Ne consegue che di per sé i computer, se consentono la visione dei programmi televisivi via Internet e non attraverso la ricezione del segnale digitale terrestre o satellitare, e i vecchi televisori analogici non sono assoggettabili a canone“.
Dal primo gennaio 2023 il versamento sarà cassato dalla bolletta della luce così come richiesto dalle linee guida dettate dall’Unione Europea in merito al mercato libero dell’energia. Ecco perché la Rai sta pensando a nuove strategie per allargare e gestire il metodo di riscossione. A Palazzo Chigi, quando era ancora in piedi il Governo Draghi, qualcuno sembrava già pronto a estendere la tassazione anche agli smartphone. E non è detto che l’idea decada con il Governo Meloni.
Pare che la prima proposta, in merito a questa nuova strategia, sia arrivata a dicembre 2021. E il suo sponsor principale è, ovviamente, il caro Fuortes, ovvero il già citato ad della Radiotelevisione italiana S.p.A.
Canone Rai esteso anche agli smartphone: ecco quali dispositivi multimediali potrebbero pagare il tributo
Nessuno durante la campagna elettorale ha mai parlato di questo tipo di proposta. Eppure alla Rai sembrerebbero tutti convinti che il Governo Meloni sia pronto a percorrere questa strada. Di base c’è la convinzione che tutti i dispositivi mobili connessi a internet, come smartphone e tablet, debbano pagare il canone proprio come delle tv. E questo perché permettono a qualunque utente, con una connessione dati attiva, di accedere alle trasmissioni televisive live e on demand.
Ma in realtà gli smartphone non sono apparecchi atti alla ricezione delle trasmissioni tramite piattaforma terrestre o satellitare. Quindi esiste un problema legale di natura normativa. Fuortes, tuttavia, è convinto che questo problema possa essere presto risolto in sede parlamentare. Dal suo punto di vista dato che con internet a tutti è permesso vedere le programmazioni Rai (attraverso l’app Rai Play o il sito Web ufficiale), ogni smartphone deve pagare il canone.
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Ecco perché l’ad avrebbe già richiesto “un ampliamento del perimetro di applicazione del Canone Rai ai device multimediali, con opportuni accorgimenti”. In parole povere si sta chiedendo la riscossione dell’imposta a ogni cittadino.