La festa dei morti in Italia è molto simile a come si festeggia in Messico. Tra i due paese sono tante le tradizioni che si assomigliano.
Sono tantissime le tradizioni che si assomigliano tra Italia e Messico per quanto riguarda la festa dei morti. Nonostante la distanza i due paesi hanno un modo di celebrare questa ricorrenza in maniera molto simile: tutti i dettagli.
La tradizione nel festeggiare la vigilia di Ognissanti, la famosa Halloween, non è tanto lontana dalle nostre tradizioni. In pochi sanno infatti che in una regione come la Calabria questa festività è celebrata dai tempi più remoti. A sostenere questa tesi è l’antropologo Luigi Maria Lombardi Satriani, che nel libro “Il ponte di San Giacomo“, scritto insieme a Mariano Meligrana, rivela il rito praticato dai contadini calabresi emigrati in America. Questi infatti erano soliti svuotare una zucca, metterci dentro una candela aspettando così la vigilia di Ognissanti.
Secondo l’antropologo in questo modo i contadini calabresi dell’epoca affrontavano la paura della morte e il distacco dai propri cari, una ragione antropologica per quel bisogno di stabilire un contatto, una “comunicazione” con i cari defunti. Ancora oggi in Calabria c’è un usanza chiamata “Coccalu di muortu“, dove i ragazzini intagliano e modellano la zucca riproducendo un teschio. Successivamente questi girano il paese tenendo in mano la loro “macabra“. In pochi però sanno che la festa dei morti italiana è molto simile a quella che si festeggia in Messico: ecco perché.
La Festa dei Morti italiana è simile a quella del Messico: i punti in comune
Come abbiamo anticipato in molte regioni d’Italia ci sono antiche tradizioni, spesso dimenticate, che ricordano quelle di Halloween. Oggi proprio queste tradizioni vengono spesso accusate di paganesimo e satanismo. Quel che non bisogna dimenticare però è che le usanze celtico-irlandesi, attecchite e poi divulgate dagli Stati Uniti d’America, partono da culture cattoliche provenienti dal continente europeo. Infatti per celebrare questo giorno i primi cristiani vagavano per i villaggi chiedendo un dolce chiamato “pane d’animo“, ricambiando con preghiere rivolte ai defunti del donatore. Proprio per questo motivo ancora oggi ci sono similitudini tra la celebrazione nostrana e quella del Messico.
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Infatti anche nel paese centro-americano si pranza con i morti, imbandendo la tavolata anche all’interno dei cimiteri. In Messico durante la tradizionale festa dei Morti si fa visita ai cimiteri e si adornano le tombe dei propri cari con candele, fiori, pane, vino e piatti speciali in onore degli antenati. Molti lasciano il letto libero per le anime dei defunti la notte del 1º novembre. La differenza sta solo nei piatti tipici utilizzati, visto che il paese centroamericano utilizza delle ricette come i tamales, spesso accompagnati da super alcolici come tequila e mezcal.