Manifest è una delle serie di fantascienza più seguite su Netflix, ma dietro alla trama si nasconde una storia vera sconcertante: di cosa si tratta.
Ideata da Jeff Rake, la serie televisiva statunitense Manifest è andata in onda per le prime tre stagioni sulla NBC per poi ottenere il vero successo grazie al colosso dello streaming Netflix. La storia sta entusiasmando i telespettatori italiani, ma pochi conoscono cosa nasconde.
Un destino molto particolare quello della serie Netflix che, dopo un debutto sulla NBC che sembrava non fortunato, ha trovato poi la grande approvazione del pubblico grazie al colosso. Dopo la terza serie, infatti, tutto sembrava essersi fermato, fin quando poi la distribuzione sul canale di streaming ha consentito ai telespettatori di tutto il mondo di rivalutarla, fino a far decidere per la produzione di una quarta e ultima stagione. Il thriller fantascientifico racconta le vicende del volo 828 della Montego Air partito dalla Giamaica per arrivare a New York City.
L’aereo però, non raggiungerà la destinazione, scomparendo nel nulla per cinque lunghi anni rimanendo completamente disperso. Questo finché i passeggeri, dopo quello che per loro era un lasso di tempo di solo qualche ora, torneranno a casa all’improvviso, senza alcun segno di invecchiamento. I bambini non sono cresciuti e gli adulti non sono cambiati, eppure inizieranno a manifestare degli strani poteri, che contribuiscono a fare del bene.
La vera storia dell’aereo scomparso dietro la trama di Manifest
Nella misteriosa trama di Manifest, che sta tenendo incollati milioni di telespettatori davanti al piccolo schermo, si può rintracciare una storia altrettanto agghiacciante e soprattutto vera, che ne fa da ispirazione. La serie fantascientifica infatti, ha diversi punti in comune con la vicenda del volo Malysia Airlines 370. L’8 marzo del 2014 l’aereo e i passeggeri scomparvero misteriosamente dai radar e nessuno ne ebbe più notizie.
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L’ipotesi più accreditata fu quella secondo la quale il Malysia Airlines 370 fosse precipitato nell’Oceano Indiano Meridionale, facendo perdere completamente le sue tracce. Sebbene venne messe in atto una delle più impegnative e dispendiose operazioni di ricerca della storia dei voli dispersi però, nulla portò ad una soluzione né ad alcun ritrovamento. I sospetti ricaddero poi su un paio di iraniani che erano saliti a bordo con documenti falsi, per poi sparire completamente.