Fare il solletico è un gesto divertente per chi lo compie, non è possibile però farselo da soli: ecco il perché.
Torturare qualcuno con il solletico è un gesto divertente che spesso può essere anche d’affetto nei confronti della persona che lo subisce. Non è possibile però fare il solletico da soli: il motivo.
In pochi lo sanno che dietro al solletico, alla risata e al gioco si celano serissimi studi di psicologia cognitiva e di scienza dell’evoluzione. Infatti il solletico è stato materia di studio sin dagli antichi greci. I primi filosofi a farsi domande su questo gesto furono Socrate, Aristotele e Platone. A questi successivamente si aggiunsero Galileo Galilei, Francis Bacon e Charles Darwin. Infatti tutti questi si sono chiesti perché ci sono alcune persone che lo soffrono più di altre. A fare i primi esperimenti sul solletico ci ha pensato Brecht. Infatti lo studioso selezionò 6 coppie di volontari e li ha divisi a turno in un “solleticatore” e in una “vittima”.
Munito di telecamere ha quindi registrato le reazioni delle vittime. Precedenti studi avevano infatti già dimostrato che ansia e timidezza possono sopprimere del tutto la sensibilità al solletico. Inoltre durante il primo esperimento il solleticatore era dietro alla vittima e doveva agire a sorpresa sulle zone del corpo indicate da un monitor. Stando alla media finale il tempo di reazione al solletico, in termini di cambio di espressione del volto e di frequenza della respirazione, è di circa 300 millisecondi. Mentre invece altri 200 millisecondi arrivano le prime vocalizzazione. Ecco invece cosa succede a chi prova a farsi il solletico da solo.
Fare il solletico da soli, perché non è possibile: il motivo
In un secondo test condotto da Brecht i solleticatori hanno ripetuto ciò che avevano fatto nella prima prova ma, al contempo, le vittime si facevano il solletico da sole o nel punto opposto o in altre parti del corpo. Il risultato è stato sorprendente visto che non ha portato ad alcun effetto, mentre ha ridotto notevolmente l’impatto di quello inferto dall’altra persona. Stando ai ricercatori l’effetto del solletico è scatenato da un errore percettivo del cervello, che non riesce a prevedere dove si verrà toccati. Quindi quando ci si solletica da soli questa imprevedibilità viene meno, azzerando così l’effetto del tocco.
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Inoltre Brecht va oltre e ipotizza un preciso fine evolutivo nel blocco dell’autosolletico. Quando ci si solletica da soli il nostro cervello azzera la sensibilità, così da evitare inopportune crisi di ridarola ogni volta che ci si sfiora un’ascella o la pianta del piede. Ancora oggi non sono del tutto chiari i meccanismi che si attivano o disattivano. Quindi per studiare questo comportamento serviranno ulteriori studi.