Non essere nati polpo è una vera e propria fortuna visto che dopo l’accoppiamento non fanno una bella fine: ecco cosa succede dopo il rituale.
In pochi sanno in cosa consiste il rituale di accoppiamento del polpo. Infatti questo atto per il simpatico animale acquatico è davvero bizzarro e non finisce di certo bene: scopriamo nel dettaglio che cosa succede.
In pochi conoscono cos’è il cannibalismo sessuale animale. Infatti esistono animali che dopo essersi accoppiati si cibano del partner. Per queste creature morire dopo il sesso è quasi una scelta strategica e si dice che è proprio per il perpetuarsi della specie. Alcuni studiosi di recente hanno osservato il comportamento di alcuni polpi femmina subito dopo l’accoppiamento. Infatti questo esemplare di cefalopode una volta concluso l’accoppiamento strangola il proprio partner con i tentacoli per poi mangiarselo.
Il polpo però non è l’unico animale che compie un azione del genere. Infatti a fargli compagnia ci pensa la mantide. Infatti questo essere è abituato ad offrire questa “triste” sorte al maschio iniziando a divorarlo dalla testa mentre gli organi genitali ancora proseguono nell’accoppiamento. Comportamenti simili sono stati osservati anche nei comportamenti di alcuni ragni, in particolare le tarantole. Queste infatti sono solite cibarsi dei corteggiatori.
Il polpo dopo l’accoppiamento si ciba del partner: da cosa deriva il cannibalismo
Secondo gli studiosi queste forme di cannibalismo sessuale animale sono una forma di strategia riproduttiva piuttosto frequente in alcune specie animali, praticata dal 30% delle tarantole. Mentre invece nel caso di mantidi e ragne, le femmine dopo l’accoppiamento, si ciberebbero dei maschi per sfruttarne calorie e proteine. Stando ai calcoli degli esperti, agendo così le femmine riuscirebbero ad ottenere un 30% in più di uova, aumentando in tal modo le probabilità di continuità della specie.
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Mentre invece nel caso dei polpi il cannibalismo non sembra essere limitato alla sola sfera sessuale-riproduttiva e neanche alle sole femmine. Infatti sono stati anche documentati di polpi maschi “sorpresi” a nutrirsi di esemplari dello loro stessa specie. All’origine di questo comportamento stando agli scienziati ci sarebbe la competizione territoriale, ma anche la mancanza di adeguate fonti di cibo nonché la vulnerabilità dei maschi più piccoli.