Gianni Versace è indubbiamente il Re della moda. Il mistero del suo omicidio da anni affascina milioni di appassionati: tutte le verità.
Il re della moda, Gianni Versace, è stato ucciso da uno psicopatico. Da anni gli amanti del marchio italiano si chiedono quale sia stato il movente del terribile colpo: cosa successe poco prima del tragico avvenimento.
Sono tanti gli ospiti di Domenica In, con il talk show Rai condotto da Mara Venier che nella prossima puntata ospiterà Salvo Versace, fratello del re della moda Gianni. Infatti proprio quest’ultimo fu assassinato per mano di uno psicopatico. L’allarme partì subito con una chiamata del 911 da Casa Casuarina, pomposa magione di Gianni Versace a Miami. Mentre venivano avvisate le autorità, Gianni giaceva a terra in una pozza di sangue, con le chiavi da una parte ed il giornale dall’altra.
Disperato, sulla soglia, il suo compagno, Antonio D’Amico supplica i paramedici di aiutarlo. Mentre il corpo di Versace viene caricato sull’ambulanza, un ragazzo barcolla tra i bronzi di Riace che che sfilano sulla strada di ‘Miami Vice’. Nella sua mano una Taurus PT, mentre il cuore è agitato per il gesto appena compiuto. E’ il 15 luglio 1997 e sono gli ultimi istanti di vita del famoso stilista. Alla fine finisce in manette Andrew Cunanan, serial killer americano da tempo in crisi esistenziale a causa di una presunta diagnosi di AIDS.
Sono diverse le osservazioni dei giornalisti negli anni successivi alla morte di Gianni Versace. Tutte le ipotesi però si incastrano malissimo con il profilo di Cunanan assassino dei suoi partner, mantide religiosa al maschile, così come tuttora inspiegabile resta l’improvvisa escalation omicida cominciata nell’aprile del ’97. Recentemente ha provato a spiegare il tutto la giornalista Maureen Orth che ha pubblicato il libro “Vulgar favors“, che appunto si basa sul quale si basa la stagione “The assassination of Gianni Versace“, di American Crime Story, in Italia onda su Fox Crime.
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La giornalista, nel libro biografia della vita di Cunanan, avanza l’ipotesi di una presunta vendetta dell’assassino dopo che gli è stato diagnosticato l’Aids. La Orth ipotizza addirittura che lo stilista Gianni Versace, fosse già sieropositivo ai tempi del cancro all’orecchio e che avesse evitato di rendere pubblico il suo male per non compromettere la quotazione in borsa del marchio, di fatto mai avvenuta. Ad escludere questa pista però sono gli esami legali che hanno escluso la sieropositività di Versace.
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