Il Governo Meloni sta valutando l’introduzione di una nuova tassa sul gioco d’azzardo. Il possibile scenario suscita però parecchie perplessità.
Il nuovo Governo è ufficialmente a caccia di risorse per progettare la manovra di bilancio da approvare entro la fine dell’anno. Come finanziare le varie misure necessarie?
Al momento una maxi tassa sul gioco d’azzardo è una delle ipotesi più calde. Dopo il Consiglio dei ministri di lunedì 14 novembre, la premier Giorgia Meloni ha annunciato di voler sostenere con la prossima manovra famiglie e imprese. E per farlo ha bisogno di miliardi di euro.
Secondo le indiscrezioni, l’esecutivo starebbe pensando di orientare l’azione in materia fiscale alzando (o meglio, rialzando) le tasse in settori specifici. E, come al solito, si ragiona sull’opportunità di prelevare soldi dai fumatori e dal gioco d’azzardo.
Con una tassa parecchio alta, lo Stato potrebbe accreditarsi una parte delle vincite del Lotto, del Superenalotto e dei vari Gratta e Vinci. Ecco perché c’è chi parla già di “tassa sulla fortuna”. A oggi il prelievo dello Stato italiano è già alto rispetto agli altri Paesi dell’UE. Ogni volta che qualcuno vince una bella somma, l’Italia si prende il 20% del premio. Ma ciò vale solo per gli importi superiori a 500 euro.
Una tassa sul gioco d’azzardo per finanziare la manovra fiscale
Sul tavolo del Governo, secondo alcune voci interne alla maggioranza, ci sarebbe dunque la proposta di incrementare l’aliquota portandola tra il 23% e il 25%. Un aumento enorme, tra i tre e i cinque punti, rispetto alla situazione vigente. Inoltre si vorrebbe anche attivare una proroga delle concessioni per le scommesse online e un’estensione delle concessioni per le slot machine fino al 2024.
In pratica con la sua tassa sull’azzardo, lo Stato non colpirebbe l’industria (spesso legata alla malavita) delle slot e dei centri scommesse ma i tanti cittadini che tentano la fortuna con il Gratta e Vinci!
Se dunque la Legge di Bilancio dovesse confermare questa tassazione, il Governo cercherà i suoi fondi nelle tasche dei giocatori. E non è affatto detto che la procedura basterà a far quadrare i conti. Ci sarà da tassare altri settori, specie se il Governo vorrà affrontare con aiuti concreti la crisi energetica.
Cosa cambierà con la nuova aliquota? Chi vincerà con un Gratta e Vinci mille euro, ne porterà a casa solo settecentocinquanta. Se l’aliquota si attesterà intono al 23%, il guadagno sarà di settecentocinquantasette euro.
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Fra i punti della manovra, oltre all’ipotesi di una tassazione sul gioco d’azzardo, sono previsti anche nuovi aumenti sul tabacco e derivati della cannabis legale. E poi c’è la cosiddetta Amazon Tax, che punta a colpire le consegne a domicilio per favorire l’acquisto nei negozi fisici. Anche quest’ipotesi, neanche a dirlo, già criticatissima.