L’addio a Grey’s Anatomy da parte di Ellen Pompeo arriva in un momento di estremo successo per la serie: cosa ha portato a questa sconvolgente decisione dell’attrice?
Grey’s Anatomy è rimasto in onda per vent’anni senza mai conoscere cali di pubblico o scelte narrative sbagliate. Il pubblico è rimasto fedele ai suoi protagonisti e soprattutto al personaggio di Merdeieth, che l’ha accompagnata per gran parte della sua carriera.
Il successo della serie è stato celebrato ancora una volta nel corso del 2022: da pochissime settimane è stato reso noto che Grey’s Anatomy è stata nominata ai People’s Choice Awards. Si tratta di un premio molto prestigioso e ambito negli Stati Uniti, quindi un enorme onore per una serie al ventesimo anno di programmazione.
Nonostante l’enorme successo ottenuto nel corso degli anni e il rapporto strettissimo con i colleghi attori sul set, però, Ellen Pompeo ha preso la decisione irrevocabile di lasciare la serie.
Non ci sono contrasti con i produttori o con i colleghi alla base della decisione della Pompeo. Non c’è nemmeno l’esigenza di rinnovare il cast o di relegare la protagonista assoluta della serie a un ruolo minore.
Pare che Ellen Pompeo stesse pensando già da tempo di lasciare la serie e che abbia collaborato a stretto contatto con i produttori al fine di scrivere una “transizione dolce” per Meredieth.
Alla fine della stagione 18, infatti, il personaggio di Meredieth aveva perso il suo internato, quindi avrebbe dovuto letteralmente lasciare il suo posto di lavoro.
Ovviamente il fatto che il personaggio non sia morto o disperso lascia ben sperare: i fan sfegatati della serie potrebbero vedere Ellen tornare a vestire i panni di Meredieth in una delle stagioni future.
Sì, perché il progetto andrà avanti e la Pompeo lavorerà dietro le quinte della serie TV in qualità di produttrice.
L’occasione da prendere al volo per lasciare una comfort zone divenuta ormai troppo stretta è stata la partecipazione a una miniserie in 8 episodi di cui ancora non si conosce il titolo.
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Sappiamo però che la storia racconterà la vicenda dei coniugi Bennet, una coppia americana che nel 2010 adottò quella che credeva essere una giovane orfana di origini ucraine.
Si scoprirà poi che l’orfana non era una bambina di soli sei anni, come aveva lasciato credere ai suoi genitori adottivi, ma aveva 30 anni ed era affetta da una forma di nanismo.
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