Il Governo Meloni sta pensando di introdurre il quoziente familiare per sostituire l’Isee: di cosa si tratta la nuova riforma.
Sono tante le riforme che sta studiando il Governo. Tra queste troviamo anche l’introduzione del quoziente familiare, un metodo per sostituire il modulo Isee: di cosa si tratta.
In queste settimane il Governo Meloni sta studiando diverse decisioni in tema di politica economica prima dell’approvazione della Legge di Bilancio. Nel dettaglio si stanno studiando nuove modalità di calcolo dei contributi alle famiglie e della relativa situazione economica. L’intervento dell’esecutivo è mirato ad introdurre un “quoziente familiare” per rivoluzionare l’Irpef. Così facendo si darà meno peso all’Isee come parametro per l’assegnazione dell’assegno unico. L’applicazione dell’aliquota del nuovo quoziente familiare si basa in sostanza su un rapporto: quello tra la somma dei redditi dei coniugi, divisa per i componenti del nucleo familiare.
Al momento però Fratelli d’Italia non ha ancora fornito né schemi programmatici sul provvedimento, il parametro del quoziente familiare è stato già introdotto, con il Decreto Aiuti quater, per calcolare il limite di reddito che consente di accedere al Superbonus per le abitazioni unifamiliari. La rivoluzione quindi potrebbe arrivare non prima del 2024. Ad evidenziare la possibilità di questo nuovo meccanismo ci ha pensato la ministra Roccella, secondo la quale “circa un milione di potenziali beneficiari ha scelto di rinunciare all’assegno“.
Quoziente familiare, sostituirà l’Isee: cosa sta succedendo
Ad oggi l’assegno unico universale sintetizza in un unico contributo altre agevolazioni come il bonus nascita, l’assegno di natalità, l’assegno temporaneo ed anche quello per le famiglie con almeno tre figli. Inoltre come è noto per ottenerlo è necessario la presenza di figli minorenni a carico dal settimo mese di gravidanza ai 21 anni, se studenti o senza lavoro, e/o di figli disabili senza limiti di età. Una volta accettata la domanda l’Inps erogherà il bonifico bancario.
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La riforma del quoziente familiare va quindi ad avvantaggiare e coppie con figli e i nuclei più numerosi. Al momento però non è chiaro se questo meccanismo presenti dei svantaggi. Si studierà la situazione in particolare se dovesse essere introdotto a gettito invariato, e per il mondo del lavoro femminile, sul quale potrebbe esercitare un effetto disincentivante. Infatti la misura prevede anche un’aliquota marginale media per entrambi i coniugi, a metà tra quella del contribuente più ricco e quello più povero. Vedremo quindi se alla fine questa riforma passerà.