Arriva su Canale 5 la nuova fiction Passaporto per la libertà, per quattro prime serate piene di emozioni: la trama è basata sulla vera storia di Aracy de Carvalho, chi era e com’è morta.
Canale 5 è pronta a dare il via ad una nuova emozionante fiction che si propone di dare un’opzione a chi non seguirà i Mondiali di Calcio in Qatar 2022, Passaporto per la libertà. Si tratta di 8 episodi della durata di circa 45 minuti, che la rete ammiraglia Mediaset trasmetterà in prima serata per quattro giovedì di seguito.
Protagonista della serie, girata tra Rio de Janeiro e Buenos Aires ma ambientata in Germania, è l’attrice Sophie Charlotte, nei panni di Aracy de Carvalho. La trama porta direttamente a fare un tuffo nel 1936, anno in cui la donna arriva ad Amburgo ottenendo dove ottiene un posto di lavoro nell’Ufficio Passaporti del consolato brasiliano. Si trova così catapultata nell’orrore della persecuzione degli ebrei da parte dei Nazisti e decide di fare qualcosa per loro.
La De Carvalho inizia ad aiutarli rilasciando dei visti per il Brasile senza il marchio “J“, quello che bisognava apporre per distinguere gli ebrei dagli altri. Qualcosa, però, farà sospettare il nuovo eletto vice-console del Brasile João Guimarães Rosa, che capisce cosa nasconde l’impiegata mentre tra loro nasce l’amore. Questa vicenda è basata su una storia vera, quella di Aracy.
La storia vera dietro la trama di Passaporto per la libertà: la vita di Aracy
La trama di Passaporto per la libertà è basata sulla vita della vera Aracy De Carvalho. Nata nel 1908 a Rio Negro, sapeva parlare diverse lingue: portoghese, francese, inglese e tedesco. Dopo la separazione dal primo marito e un bambino, si trasferì ad Amburgo, in Germania, dove venne impiegata nel consolato brasiliano e nominata responsabile della Sezione Passaporti. Qui, durante la Notte dei cristalli nel 1938, aiutò tantissimi ebrei distribuendo i visti senza la famosa “J” rossa.
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Nello stesso anno conobbe il collega e diplomatico João Guimarães Rosa, che divenne poi il suo secondo marito. La sua permanenza in Germania durò fino al 1942, quando il Brasile interruppe i rapporti con il paese unendosi alle forze alleate. Onorata proprio per il suo impegno umanitario nel salvare la vita agli ebrei, la De Carvalho ebbe una vita lunga ed intensa. Morì infatti alla veneranda età di 102 anni il 28 febbraio 2011, in seguito alla malattia di Alzheimer e fu sepolta a fianco del marito, nel Mausoleo dell’Accademia Brasiliana di Lettere al cimitero di San Giovanni Battista a Rio de Janeiro.