La flat tax cambia ancora ed ecco che la soglia aumenta a favore dell’economia e dei lavoratori autonomi: cosa cambia a conti fatti
Aumenta la soglia della flat tax, ovvero il regime forfettario. La flat tax è la tassa piatta che per una determinata fascia di reddito prevede un’imposizione fiscale per tutti.
Tipica dei Paesi dell’Est Europa, la tax flat è stata introdotta nel principio da Silvio Berlusconi nel 1994, per poi essere entrata in vigore nel 2004.
Non proprio una verace flat tax, quanto quella che va sotto il nome di Ires, con aliquota fissa dal 2018 del 24%. Riducendo quella che viene definita la pressione fiscale – per i sostenitori di questa misura – credono fortemente nel maggiore potere d’acquisto delle famiglie.
Flat tax incrementale, cambia con la soglia che aumenta
Lo scopo è rialzare da 65 mila euro circa 85 mila euro. Questo aumento ella soglia della flat tax sarà comunque regolato da una strategia a tutela anti evasione. Ma cosa prevede ora la flat tax? Soglia 65 mila euro per le partite iva che si può sforare.
L’anno successivo è previsto, infatti, per chi va oltre il tetto dei 65 mila euro, il rientro yo-yo nella soglia. L’intento ora è quello di di far uscire dal regime forfettario coloro che superano i 100 mila euro dall’anno successivo. Si tratterebbe di una manovra definita come deterrente per gli evasori. Con un’imposta molto più bassa per promuovere anche la voglia di crescere. La finalità è doppia quindi: meno evasione e incentivazione alla produttività verso un incremento positivo dell’economia e uno spirito di voler sistemare “i rapporti” col fisco.
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La nuova flat tax incrementale, poi, potrà essere accessibile a coloro che non aderiscono al forfait, ma che al regime ordinario. Un incremento previsto del 15% per le partite Iva con redditi fino a 40mila euro. Questa misura è volta ai soli lavoratori autonomi, non ai dipendenti. Insomma una piccola parte di contribuenti.