Si avvicina sempre di più il fatidico momento dello stop delle trasmissioni sul digitale terrestre. Rai, Mediaset e altre reti a bassa qualità si convertiranno tutte al nuovo standard DVB-T2.
DVB-T2 è un’abbreviazione che sta per Digital Video Broadcasting – 2° Generation Terrestrial. Si tratta di un’estensione dello standard DVB-T del consorzio europeo DVB per introdurre una trasmissione televisiva digitale terrestre ad alta qualità.
Il 21 dicembre ci sarà il tanto chiacchierato stop alle trasmissioni in bassa definizione sul digitale terrestre dei canali tradizionali. E ciò vuol dire che dal 20 dicembre 2022 non saranno più consentite e supportate tutte le trasmissioni con lo standard MPEG-2. Tra meno di un mese, dunque, lo switch-off sarà una realtà effettiva.
In pratica, le trasmissioni sul digitale terrestre dei canali di Rai, Mediaset e altri broadcaster a bassa qualità basati sulla tecnologia di codifica audio-video introdotta nel 1998 dalla dall’ISO/IEC Moving Picture Experts Group si interromperanno. E lo stop sarà definitivo. Quindi da quella data sarà ufficiale il passaggio al nuovo standard in alta qualità DVB-T2.
Con questa transizione i telespettatori potranno usufruire di canali in HD e di nuovi servizi. Ma c’è un però… Chi non possiede ancora televisori o decoder compatibili non potrà supportare la nuova definizione.
Stop ai canali in bassa risoluzione sul digitale terreste
Presto tutti i canali quindi dovranno transitare alla più efficiente codifica HEVC DVB-T2. Questo significa che il segnale compresso occuperò meno spazio ed esprimerà maggiore definizione per la trasmissione in 8K, che è la definizione successiva all’HD. La compressione del segnale permette anche la presenza di un maggior numero di canali.
Il processo dello switch-off va avanti ormai da molti anni. Si è cominciato nell’ottobre del 2021 quando i primi programmi hanno abbandonato lo standard MPEG-2 in favore di MPEG-4, proprio per preparare la transizione all’HD. Tra fine 2021 e inizio 2022 è cominciata la progressiva riorganizzazione delle frequenze, con l’abbandono della banda dei 700 MHz. Questa banda è stata ceduta infatti alla telefonia mobile per favorire la diffusione dei nuovi telefoni con tecnologia 5G.
La road-map dello switch-off è andata avanti, Regione per Regione, fino al 30 giugno del 2022, con molti problemi da parte di quegli utenti che non avevano acquistato un televisore nuovo o un decoder. E ora è arrivato finalmente lo stop ufficiale alle trasmissioni del digitale terrestre in MPEG-4.
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In realtà esistono alternative al digitale terrestre DVB-T2 con cui poter continuare a seguire le trasmissioni televisive dei canali digitale terrestre se c’è poca copertura di alcuni ripetitori terrestri. Ci si può per esempio affidare alla piattaforma satellitare gratuita Tivùsat (in HD e in 4K) o ai servizi di streaming ufficiali degli editori televisivi come RaiPlay, Mediaset Infinity, eccetera.