Firmata la presentazione in Parlamento del disegno di legge di Bilancio, l’intervento dell’Unione Europea non lascia dubbi: duro intervento di Bruxelles sull’obbligo e i limiti del Pos.
Si torna a parlare di Manovra 2023, con la firma e l’autorizzazione da parte del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, della presentazione in Parlamento della legge di Bilancio. Salgono a 174 gli articoli del provvedimento, rispetto ai 156 della bozza con data 27 novembre.
Svolte importanti sono previste nell’ambito dell’utilizzo del Pos, una questione molto discussa anche in termini di contatti europei. Sull’argomento del limite minimo infatti, proprio nella giornata di ieri ci sono stati diversi confronti tra Italia e Unione Europea, come spiegato direttamente da Palazzo Chigi. “Sul tema delle soglie al di sotto delle quali gli esercizi commerciali non sono tenuti ad accettare pagamenti con carte di pagamento, sono in corso interlocuzioni con la Commissione europea dei cui esiti si terrà conto nel prosieguo dell’iter della legge di Bilancio“, si legge in una nota.
Resta dunque, in Manovra lo stop all’obbligo di accettare pagamenti elettronici fino a 60 euro, sul quale si sollevano già diverse polemiche. Non da parte dei consumatori, che sono a favore del provvedimento. “Non solo per gli esercenti è più veloce il pagamento, non dovendo dare il resto con monetine varie, ma si evitano errori di resto e ammanchi, non si ricevono banconote false, in caso di rapina ci sono meno contanti in cassa, non si deve andare pericolosamente in banca a depositare l’incasso della giornata con il rischio di furti e rapine“, sostiene Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
La posizione di Bruxelles sull’uso di contanti e obbligo di Pos
Continua ad essere viva la partita tra Unione Europea e Italia. Già nel passato, infatti, Bruxelles aveva sostenuto l’importanza di incentivare l’uso di carte e bancomat, con l’obiettivo di ridurre l’evasione fiscale, aspetto in cui il nostro paese è primo nel Continente. Proprio per questo, la Nazione aveva deciso di andare incontro ai suggerimenti imponendo dalla scorsa estate, una multa per tutti coloro che rifiutano il pagamento digitale.
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In questo modo l’Italia si era proposta così, di rispettare gli impegni che aveva preso per ottenere i fondi comunitari del Piano Nazionale di Ripresa. L’Europa, inoltre, si era espressa tempo fa anche sul tetto dell’uso dei contanti. L’UE era intenzionata a convincere gli italiani ad abbassare la soglia per gli stessi motivi. L’abbassamento a 2000 euro era previsto per il prossimo gennaio, ma la Meloni approfitta dell’assenza di una legge che regola una quota fissa, alzando il limite invece a 5000 euro.