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Curiosità

La storia “sanguinosa” dell’agrifoglio, pianta di Natale per eccellenza

L’agrifoglio è un simbolo indiscusso del Natale, eppure dietro il suo significato si cela del macabro

Un emblema del Natale è l’agrifoglio. Sì, la pianta simbolo del periodo natalizio è proprio l’agrifoglio che ha dei colori inconfondibili e che richiamano il freddo inverno e le decorazioni delle feste.

Agrifoglio simbolo del Natale (pixabay)

Un verde brillante con bacche rosso carminio che richiama proprio il colore di una sostanza non poco conosciuta. Sì, si tratta del sangue.

Questo sempreverde – che non teme le temperature rigide del freddo invernale e che è originario dell’Europa centro-meridionale – è il protagonista assoluto del Natale. Ma perché questa pianta è entrata nella tradizione? Ebbene, il suo sarebbe un riferimento alla magia molto molto forte.

L’agrifoglio la pianta dalle origini particolari divenuta l’emblema del Natale

L’agrifoglio a Natale (pixabay)

Siamo abituati a inserire l’agrifoglio tra i nostri simboli riferiti al Natale. Eppure il Natale è una festa cristiana, prima di quest’ultima, come accade per tante altre tradizioni e celebrazioni, l’agrifoglio era un simbolo legato a tutt’altra cultura. Si pensa che tutto inizi da una leggenda pagana.

L’agrifoglio sarebbe nato da Baldur, figlio di Odino, che -colpito da una freccia – cadde rovinosamente su una pianta di agrifoglio. Proprio Odino avrebbe reso questa pianta un sempreverde ricco di bellissime bacche rosse in segno di riconoscenza per aver avuto la funzione di coltre a mo’ di ultimo giaciglio per il figlio.

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Ebbene sì, proprio questo sempreverde sembrava proteggesse dagli spiriti maligni, con precisione si tratta di una credenza diffusasi con la festa Yule di origine germanica per la celebrazione del Sole in occasione del solstizio di inverno. All’epoca degli antichi Romani, l’agrifoglio era la pianta di Saturno usata durante i Saturnali in onore al dio.

Una pianta che, con i suoi colori accesi in contrasto al grigiore dell’inverno, rappresentava la luce fertile nell’oscurità. Tornando alla cultura cristiana, questo sempreverde rappresenterebbe la corona di spine di Gesù quando fu crocefisso e le bacche – di color rosso intenso – rappresenterebbero il sangue sulla fronte di Cristo stesso.

Guendalina Bonito

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