Slitta ancora la scadenza per i nuovi accordi sullo smart working, ossia sulla modalità di lavoro a casa introdotta con l’emergenza pandemica e ancora attiva per molte categorie di lavoratori.
Nel futuro lo smart working dovrà per forza di cose trasformarsi in una possibilità concreta per molti rapporti di lavoro, istituzionalizzando una fattispecie resa necessaria dalla pandemia. Tuttavia esistono ancora problemi burocratici per le comunicazioni di tali rapporti professionali.
Il nuovo ministro del Lavoro Marina Elvira Calderone aveva già espresso l’intenzione di riaggiornare le comunicazioni dei nuovi rapporti di lavoro in modalità smart (o agile, così come lo definisce il Decreto del Ministero del Lavoro del Lavoro 149 del 22 agosto 2022). Già in precedenza l’obbligo di invio di queste comunicazioni era stato spostato dal primo settembre, data originale prevista dal decreto, al primo novembre 2022. E ciò a causa di vari ritardi nell’implementazione del servizio Rest per gli invii massivi. Ora però la scadenza è stata ulteriormente posticipata.
Qual è dunque la nuova data? Prima di segnalarlo, è d’obbligo ricordare che il decreto Aiuti bis 115 del 2022 (poi convertito in legge) ha previsto una proroga della modalità semplificata fino al 31 dicembre 2022. Quindi è ancora possibile modificare le modalità di lavoro in maniera unilaterale senza accordo individuale con il lavoratore.
Qualche giorno fa, però, sul sito istituzionale del Ministero del Lavoro, è stato pubblicato un po’ a sorpresa un comunicato. Un documento che proroga ulteriormente la scadenza a una data certa: il primo gennaio del 2023.
L’atteggiamento politico verso questo tipo di lavoro da casa sta cambiando. Dopo anni di ostilità latente o manifesta, anche la politica ha capito che lo smart funziona: giova alle aziende, alla pubblica amministrazione, ai lavoratori e anche all’ambiente…
Smart working, nuova scadenza per le comunicazioni del rapporto di lavoro
Con il decreto Semplificazioni (DM 149 del 22.9. 2022) si è istituita la nuova modalità di comunicazione telematica degli accordi al Ministero tramite la piattaforma telematica servizi.lavoro.gov.it. Ebbene, in pratica, tali comunicazioni non hanno bisogno di copie in allegato dell’accordo, come invece previsto dalla norma istitutiva precedente del 2017.
In più, l’adempimento è previsto solo nel caso di “nuovi accordi di lavoro agile o qualora si intenda procedere a modifiche (ivi comprese proroghe) di precedenti accordi“. Dunque, restavano e restano valide le comunicazioni già effettuate secondo le modalità della disciplina previgente.
Con l’art 25 bis del Decreto Aiuti bis si è stabilito poi che fino 31 dicembre sarebbe ancora possibile utilizzare la procedura “emergenziale” semplificata di comunicazione telematica dello smart working per i lavoratori del settore privato, senza la necessità di sottoscrizione dell’accordo individuale.
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Quindi con la fine del 2022 cesserà anche la possibilità di sfruttare questo metodo. Dunque dal 2023 i datori di lavoro dovranno utilizzare la nuova procedura ordinaria di cui al D.M. n. 149 del 22 agosto 2022. Va ricordato che in ogni caso non è richiesto l’invio dell’accordo individuale.