Molti cittadini sono spaventati dall’eventualità che l’INPS non versi loro dei soldi dovuti. La questione è connessa alle due indennità stabilite dal Governo Draghi per fronteggiare il caro energia.
L’INPS non verserà il bonus complessivo di trecentocinquanta euro ad alcune persone. A quali? Per capire chi sono i soggetti che non usufruiranno del bonus stanziato bisogna porre l’attenzione sulla domanda per ricevere il sostegno, scaduta il 30 novembre.
Perché l’INPS non verserà questi soldi? E chi sono i soggetti che non potranno goderne? La colpa, in effetti, non può ricadere sull’Istituto nazionale della previdenza sociale né sul vecchio Governo, e tantomeno su quello nuovo. A bene vedere, i veri colpevoli di questo mancato versamento saranno proprio i cittadino che non ha presentato opportunamente richiesta di sostegno.
Le due indennità, stanziate dal Governo Draghi per far fronte al caro energia, sono il sostegno da duecento euro che spetta ai lavoratori autonomi (il cui reddito per il 2021 non ha superato i venticinquemila euro) e quello di centocinquanta rivolto ai lavoratori con un reddito inferiore ai ventimila mila. Questo secondo sostegno è il cosiddetto bonus una tantum.
Per richiedere questi bonus i lavoratori autonomi avevano tempo fino a ieri, 30 novembre. Chi non si è preoccupato di scaricare la domanda disponibile nella sezione “Punto d’accesso alle prestazioni non pensionistiche” nella home page del sito web dell’Istituto www.inps.it, o di recuperarla in Patronato, e poi di presentarla agli uffici preposti non otterrà i soldi promessi dall’INPS.
Chi poteva fare questa domanda? Le categorie interessate erano quelle dei lavoratori, ma solo in casi ben definiti. Alcuni lavoratori, infatti, hanno avuto diritto solo a uno dei due sostegni economici. Per avere accesso a entrambi era necessario avere un reddito per il 2021 che non superasse i ventimila euro.
Soldi dei bonus non elargiti dall’INPS: il motivo
C’è chi non ha fatto in tempo a presentare la domanda. Chi ha avuto difficoltà con lo SPID o con le credenziali per accedere alla sezione “Servizi” del sito dell’INPS. E poi c’è chi nel 2021 ha guadagnato fino a trentacinquemila euro e quindi ha avuto diritto solo al bonus di duecento euro. Ma sempre a patto che si trattasse di lavoratori autonomi.
Bisognava però fare attenzione agli ulteriori requisiti previsti e richiesti. Il decreto del 19 agosto 2022 stabiliva infatti che i titolari di partita IVA che volessero accedere anche solo a uno dei due bonus dovevano risultare iscritti alla gestione autonoma già alla data del 18 maggio 2022. Cioè da quando è entrato in vigore il decreto Aiuti.
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L’INPS non più soldi a chi non rispettava nella propria richiesta tali requisiti di base. In più, sempre riguardo alle partite IVA, questi soggetti dovevano dimostrare di essere attivi sul lavoro dalla stessa data più su indicata. Un altro requisito era aver effettuato almeno un versamento contributivo sempre entro il 18 maggio 2022. I beneficiari non dovevano inoltre essere titolari di trattamenti pensionistici diretti e non risultare dipendenti o pensionati.