Spunta in queste ore un bonus per tutti i dipendenti PA. Infatti a fine mese riceveranno un extra sullo stipendio: a quanto ammonta.
Non finiscono i bonus per i dipendenti della Pubblica Amministrazione. Proprio loro a fine mese riceveranno un extra sul proprio stipendio. Andiamo quindi a vedere quanto costa l’extra a fine mese.
Il Governo in queste ore ha approvato la legge di bilancio. Il consiglio dei ministri ha inserito un “emolumento accessorio”, ossia una sorta di bonus straordinario per i dipendenti pubblici. Il sussidio sarà equivalente all’1,5% dello stipendio. Così si è deciso che la misura sarà spalmata su 13 mensilità e riguarderà i circa 3,2 milioni di lavoratori dello Stato e degli enti territoriali. Il costo complessivo sarà di circa 1,8 miliardi. Gran parte di questa è affidata alla Pa centrale, composta da ministeri, agenzie fiscali, enti pubblici non economici.
Quindi i dipendenti pubblici avranno un aumento fisso dell’1,5% dello stipendio lordo. Mentre i fondi verranno distribuiti tramite un decreto dal Ministero dell’Economia. Come anticipato l’emulamento accessorio straordinario non è altro che un riconoscimento indirizzato appunto ai dipendenti Pa da fornire in caso di inflazione. Il rinnovo contrattuale infatti non c’è visto che servirebbero 16 miliardi che al momento non ci sono. Infatti gli unici contratti che sono stati rinnovati fanno riferimento al periodo 2019-2021. Da gennaio 2022 i dipendenti Pa lavorano perciò con contratto scaduto.
Bonus dipendenti PA, tutti i dettagli: come funziona il sussidio
In queste ore il quotidiano economico ha rivelato che definirlo “bonus anti-inflazione” non è corretto. Infatti questo è indirizzato con la stessa percentuale a tutti, senza tenere conto del reddito. Il carovita, invece, colpisce soprattutto i redditi medio-bassi. Questo sale quindi a crescere dello stipendio stesso. Quindi chi guadagna di più avrà un bonus o un emolumento più alto pur avendone meno bisogno rispetto a chi guadagna poco. Un lavoratore con una busta paga di 1000 euro avrà diritto a 15 euro, uno che guadagna 1.500 euro ne prenderà 22,50.
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Le sigle sindacali non si trovano d’accordo e con un comunicato affermano: “Dalle prime bozze della legge di Bilancio ciò che emerge con chiarezza è l’assenza dello stanziamento di risorse per i rinnovi contrattuali del triennio 2022-2024“. Inoltre sempre Fp Cgil e Flc Cgil affermano: “Quello che emerge con nettezza è che questa Manovra prevede alcune indennità specifiche per poche categorie di personale dei servizi pubblici, personale che però è complessivamente rimosso dall’agenda delle priorità del governo Meloni” – conclude – “Questa non è una scelta condivisibile né giusta, non rinunceremo al ccnl, siamo pronti alla mobilitazione“.