Il Pos torna argomento di dibattito in Italia: per molti commercianti la commissione per ogni pagamento costa troppo. Quanto di preciso?
Pos è un acronimo inglese che sta per point of sale. E rimanda a qualsiasi dispositivo di natura elettronica che permette pagamenti elettronici mediante l’utilizzo di carte di credito.
Matteo Salvini ha recentemente definito “rompiballe” coloro che vogliono pagare il caffè con il Pos. E il Governo sta pensando a rendere obbligatorio l’uso del Pos solo per spese superiori a sessanta euro. Per i commercianti il pagamento con il Pos impone una commissione che costa troppo. Per le assunzioni dei consumatori, invece, il Pos è uno strumento fondamentale contro l’evasione fiscale.
Ilfattoquotidiano.it, in collaborazione con l’Osservatorio Innovative Payments del Politecnico di Milano, ha pubblicato uno studio sulle commissioni per i pagamenti sopra i dieci o quindici euro. Per quanto riguarda questi pagamenti in genere considerati microtransazioni il costo varia a seconda delle banche e si attesta tra lo 0,9% e l’1,8%. La media è dunque dell’1,5%, ovvero quarantacinque centesimi per una transazione da trenta euro.
Ma conviene davvero tornare all’uso del contante per le cifre sotto i sessanta euro? Il Governo ne è convinto. E i commercianti, ovviamente, gioiscono per l’iniziativa. Ma al sistema Italia la rivoluzione sull’uso del Pos potrebbe costare cara.
Anche all’UE non piace il passo indietro italiano sull’uso del Pos. La portavoce della Commissione Ue, Veerle Nuyts, ha fatto capire di star valutando con preoccupazione la bozza della norma proposta in Manovra dal Governo Melonisulla soglia minima dei sessanta euro per i pagamenti con Pos. L’esecutivo ha spiegato di voler arginare le commissioni bancarie che gli esercenti devono pagare per le transazioni elettroniche.
Ciò sottintende che la commissione sul pagamento col Pos è troppo gravosa per i commercianti. Ma quanto costano davvero queste commissioni?
In realtà molti istituti di credito infatti hanno messo in campo agevolazioni come l’azzeramento del canone mensile o delle commissioni per transazioni al di sotto di una certa soglia, per esempio dieci o quindi euro. Oppure propongono un canone mensile fisso molto vantaggioso.
Un commerciante che usa il Pos paga in media meno di cinquanta centesimi ogni trenta euro di incassi. E secondo Ivano Asaro, direttore dell’Osservatorio Innovative Payments, non conviene affatto tornare al contante.
LEGGI ANCHE: Manovra 2023, tutti gli aiuti al settore dello sport: ottime notizie
Il contante implica dei costi legati al trasporto e alle assicurazioni stipulate dai commercianti. Per un valore che si aggira per ogni spesa intorno ai diciannove centesimi, cioè l’1,1% per ogni scontrino medio.
Il nuovo bonus che prevede l'erogazione di un importo per la raccolta differenziata spetta a…
Siamo giunti all'ultimo giorno dell'anno e spesso la tecnologia, con servizi come WhatsApp, può darci…
Tra i diversi volti che si sono alternati nei Matia Bazar, è rimasto sicuramente alla…
Ha fatto ballare con le sue hit musicali diventando una star degli anni '80 e…
Roberto Bolle è certamente uno dei ballerini italiani più famosi al mondo. In pochi conoscono…
In molti ricorderanno Papa Benedetto XVI, al secolo Joseph Ratzinger. Infatti lui è il primo…