In un periodo di crisi energetica è importante sapere se è meglio riscaldare casa con i termosifoni o con il condizionatore: la risposta.
Nelle scorse settimane abbiamo analizzato tutti i metodi per risparmiare energia in questo periodo di crisi nera per i costi delle bollette. Oggi quindi analizzeremo se è meglio utilizzare i condizionatori o i termosifoni: tutta la verità.
In un periodo di crisi nera dal punto di vista energetico, con l’arrivo del freddo in molti si chiedono se sia meglio riscaldare casa con termosifoni o condizionatori. Al momento molto dipende dalle situazioni e quindi una risposta definitiva vera e propria non esiste. Infatti bisogna capire la dimensione degli ambienti ma soprattutto dal modo in cui una persona vive la casa. Se quindi una persona sta in casa poco diventa molto più conveniente, fino a quando si può e fino a quando le temperature non diventano rigide, usare il climatizzatore.
In questo caso la temperatura aumenterà velocemente, arrivando a portare l’ambiente a ad un discreto livello di confort e, anche se si tiene il condizionatore acceso per molte ore. In questo caso il consumo sarà comunque di 1.5/2 euro al giorno. Ovviamente il calcolo deve essere fatto dal tipo di condizionatore che una persona possiede. Infatti le pompe di calore come la nostra, dimensionate per 4 split, sono unità enormi con un certo rendimento che è superiore a quello di alcune pompe di calore piccole ed economiche.
Riscaldare casa, condizionatore o termosifoni? Il dato da valutare
Il dato da guardare solitamente è il rendimento dei condizionatori in riscaldamento viene indicato come SCOP, Seasonal Coefficent Of Performance. Il numero in questione indica il rapporto tra l’energia termica fornita all’ambiente e l’energia elettrica assorbita. Infatti un condizionatore con SCOP di 5.9 riuscirà a fornire all’ambiente 5.9 kW di energia termica consumando 1 kWh di energia. Questo valore sarà indicato sull’etichetta energetica e varia a seconda delle fasce climatiche. Quindi EER è l’indicatore di raffrescamento, COP di riscaldamento. La S sta per Seasonal.
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Poi un altro aspetto da considerare è anche il costo della materia prima: ci sono persone che hanno ancora contratti dell’energia molto bassi, vicini allo 0.1 euro kWh, mentre hanno contratti del gas che sono ben più alti e che rendono comunque meno conveniente il riscaldamento a gas, anche usandolo molto poco. Al contrario invece c’è chi potrebbe avere una tariffa da 0.6 euro al kWh, che renderebbe del tutto simili i consumi per le due differenti modalità di riscaldamento. Proprio in questo caso il consiglio è quello di utilizzare il riscaldamento tradizionale, visto che il comfort dei termosifoni è di certo maggiore rispetto a quello dei condizionatori.