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Economia

Stufa a pellet, i materiali alternativi da poter bruciare | Risparmio assicurato

Con il costo del pellet fuori controllo, l’idea di sfruttare per la stufa materiali alternativi sfiora sempre più persone. Ma si può fare?

La risposta è sì, ma dipende dal tipo di stufa e soprattutto dai materiali. Ecco una guida ai combustibili alternativi per risparmiare.

Materiali alternativi al pellet (fonte: Pixabay)

Bruciare prodotti contenenti plastica, inchiostri, vernici o derivati del petrolio non è una buona idea. Quindi la prima cosa da fare è evitare di lasciarsi tentare dalla voglia di usare cartone, carta, legna e altro materiale contaminato da plastica come combustibile alternativo. Combustibili impropri possono far male alla salute, inquinare e danneggiare la stufa.

Sono molti i materiali alternativi da poter bruciare al posto del pellet, ma è necessario verificare se la stufa in dotazione è stata concepita o testata per la combustione sicura di altre biomasse.

Tra i tanti materiali alternativi è poi sempre meglio scegliere quelli al 100% naturali e non trattati. Come il cippatino di legno, per esempio. Oppure il nocciolino di sansa, il mais e i noccioli tritati della frutta. E vanno bene anche i gusci di frutta secca tritati!

Il cippatino di legno (scarto del legno, prodotto da rami, alberi e potature tritato finemente) ha un buon potere calorifero. Tale valore si attesta tra i due e i tre e mezxo kWh/Kg variabile in base alla qualità del legno e anche in base all’umidità. E poi ha un costo relativamente molto basso: tra i due e sei euro a quintale.

Materiali alternativi per la stufa a pellet

Stufa a pellet (fonte: Pixabay)

In tanti usano poi il nocciolino di sansa.
Ma si tratta di una materia combustibile di difficile reperimento, se non in alcune zone dove si concentrano aziendi di trasformazione dell’olio. Infatti il nocciolino di sansa non è altro che lo scarto della molitura di olive.

Tale materiale ha un elevato potere calorifero (si aggira tra i cinque e i sei e mezzo kWh/Kg) e costa intorno ai ventidue euro a quintale. Ma per bruciarlo in una stufa a pellet c’è bisogno di una specifica modifica del braciere.

Negli ultimi tempi alcuni consumatori stanno sfruttando come materiali alternativi per sostituire il pellet mais, noccioli di frutta e gusci di frutta secca. Funzionano?

LEGGI ANCHE: Pellet, si può risparmiare a vita: come farlo in casa

Sì, sono tutti sfruttabili. E fra tutti il migliore è il mais. In pratica, il mais essiccato ha un costo poco superiore ai venti euro a quintale e un potere calorifero tra i quattro e i sei kWh/Kg. Quindi è uno dei materiali alternativi per stufe più interessanti sul mercato.

Giuseppe F.

Nato a Napoli, in un quartiere non troppo signorile. Laureato in Filosofia. Da una decina d'anni vive a Roma. Incredibile ma vero: campa di scrittura. Scrive sempre, una continuazione. E quando non scrive? Legge!

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