Brutte notizie per i percettori del reddito di cittadinanza. L’RdC verrà tolto subito, a inizio 2023, ad alcuni beneficiari.
Il taglio del RdC, voluto dal Governo Meloni e pensato per l’autunno prossimo, potrebbe scattare già a inizio 2023 per moltissimi cittadini.
Per alcuni percettori, infatti, il diritto di sostegno economico potrebbe decadere già a inizio 2023, e ciò indipendentemente dalle novità introdotte dalla legge di Bilancio attualmente in fase di scrittura.
A ben vedere potrebbero essere proprio alcune novità introdotte dalla manovra del nuovo Governo di centrodestra a togliere ad alcuni percettori l’RdC molto prima del previsto. In più, coloro che lo potrebbero presto perdere andranno pure incontro a molte complicazioni per tornarne a beneficiarne. E questo perché, anche da un punto di vista burocratico, i tempi per pensare a una soluzione alternativa si riducono sempre di più.
Il caso esposto è riferibile a tutti coloro che saranno chiamati a inizio anno a rinnovare l’ISEE. Proprio come originariamente previsto dalla normativa… Cosa si paventa? In generale si stima che tale appuntamento potrebbe comportare la perdita del reddito di cittadinanza per molti attuali percettori. Per esempio per coloro consci che tra il 2020 (periodo preso in esame dall’ISEE 2022) e il 2021 (considerato dall’ISEE 2023) hanno avuto anche un minimo miglioramento della situazione economica.
RdC tolto a moltissimi percettori già a inizio 2023
Tali modifiche nell’ISEE potrebbero in molti casi determinare il superamento delle soglie previste per continuare a godere della misura voluta dal M5S. Poi, com’è noto, è intenzione del nuovo Governo togliere il reddito di cittadinanza a tutti i percettori “occupabili”, cioè non impossibilitati a trovarsi un lavoro.
Intanto, un paio di giorni fa, la neo-premier Giorgia Meloni ha espresso l’ennesima condanna alla misura. “Più percepirai il Reddito più sarai povero e difficile da reinserire nel lavoro“, ha scritto la Meloni sui social. “Io voglio regalare la dignità del lavoro a persone che non meritano di essere mantenute“. E si Facebook e Twitter è scoppiata la solita polemica.
Insomma, i percettori del reddito sono preoccupati. Da un lato, infatti, potrebbero perdere il sostegno già dopo le feste, e dall’altro devono fare i comti con assegni del reddito di cittadinanza che si sono alleggeriti per l’inflazione. Di quanto? Di quasi il 15 per cento in quattro anni. Dopo la notizia del possibile arrivo di un taglio netto del sostegno molto prima del previsto, la situazione si fa dunque molto dura.
I problemi ci sono anche con i percettori di pensione di cittadinanza… La pensione di cittadinanza è il corrispettivo del reddito per gli ultra settantenni. Ed è stato dimostrato che questo sostegno non cresce con l’accelerare dell’inflazione, a differenza di tutte le altre misure pensionistiche.
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Per i percettori dell’RdC i 780 euro avuti nel 2019 da un single senza reddito e con un affitto da pagare ora valgono molto molto meno. Secondo il simulatore di ISTAT sono pari a 665 euro. Quindi quasi il 15 per cento in meno!