Nella sua serie in streaming su Netflix Meghan Markle avrebbe detto diverse bugie. La domanda è una: perché Harry lo ha permesso?
La serie che Meghan e Harry hanno realizzato per Netflix prometteva di essere un documentario che avrebbe ritratto la coppia nella dimensione privata, quindi una narrazione onesta e senza filtri.
Dopo il release delle prime 3 puntate, però, sembra che l’opinione generale sul documentario non sia molto positiva. Moltissime persone infatti stanno facendo notare le gravi incongruenze presenti nel racconto di Meghan.
Parlare di un “racconto di Meghan” potrebbe apparire poco corretto e poco delicato nei confronti di Harry, che dovrebbe essere protagonista del documentario tanto quanto sua moglie. L’impressione che si ha, però, è che sia lei a orchestrare le puntate in ogni dettaglio, anche (e forse soprattutto) nei dettagli che sembrano corrispondere molto poco alla verità.
Perché Meghan ha voluto raccontare bugie nella sua serie Netflix?
Da quando Meghan è entrata nella Famiglia Reale inglese la sua popolarità è cresciuta in maniera impressionante. La Markle è passata dall’essere l’attrice di una serie televisiva al ricevere il titolo di Duchessa dal più longevo monarca della storia inglese.
A causa dei problemi nati all’interno della Famiglia Reale e ovviamente a causa della Megxit, la popolarità che Meghan aveva guadagnato inizialmente è andata calando moltissimo. Meghan ha quindi avuto la necessità di raccontare la storia dal suo punto di vista in maniera da guadagnare di nuovo il favore del pubblico.
Proprio per questi motivi è estremamente plausibile che sia Meghan ad aver controllato in tutto e per tutto la produzione del documentario. Le bugie che avrebbe “infilato” all’interno della narrazione sarebbero parte del piano per riconquistare il favore del pubblico, ma quali sono?
L’inchino sbagliato
Quando Meghan ha parlato della prima volta che ha incontrato la Regina Elisabetta si è sprofondata in un ridicolo e profondissimo inchino, addirittura abbassando la testa e allargando le braccia. È assolutamente impossibile che le cose siano andate davvero così: al momento di essere presentati alla sovrana si riceve sempre una lunga lista di istruzioni su come comportarsi.
L’inchino che le donne devono fare di fronte al monarca è molto composto, solo accennato, e di certo non prevede che si aprano le braccia come le ali di una cicogna.
Perchè Meghan avrebbe raccontato di essere stata così goffa e inopportuna davanti alla Regina? L’obiettivo era mostrarsi come una persona completamente estranea alle dinamiche di corte, quindi completamente innocente, pura e spontanea.
Nel racconto di Meghan Harry ha fatto una pessima figura, perché non sarebbe stato in grado di fornire alla sua fidanzata le indicazioni necessarie per non sfigurare davanti alla sovrana.
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La telefonata a Doria Ragland
Negli scorsi anni Meghan ha ripetuto più volte di non avere la minima idea di chi fosse il Principe Harry e di non interessarsi molto alla vita della Famiglia Reale. Che la cosa fosse falsa è stato dimostrato in più di un’occasione (per esempio dal fatto che sul suo vecchio blog Meghan faceva riferimento alle nozze di William e Kate).
Meghan ha riaffermato di nuovo la sua teoria nel corso del documentario, ma stavolta a smentire la sua tesi è stata un’affermazione della madre.
Doria Ragland ha infatti raccontato alle telecamere di Netflix che, quando il mondo era ancora all’oscuro della relazione tra Harry e Meghan, quest’ultima le telefonò. “Mamma, mamma, sto uscendo con il Principe Harry!” avrebbe detto Meghan. Doria ha quindi raccontato di aver risposto: “Cosa? Oh mio dio!”.
Da questo semplicissimo scambio di battute appare evidente che Doria sapesse benissimo chi fosse il Principe Harry, quindi non è affatto credibile che Meghan non avesse idea di chi fosse il figlio di Diana prima di conoscerlo.
Anche in questo caso la bugia è stata raccontata per mettere mostrare Meghan sotto una buona luce, dimostrando che l’attrice fosse completamente disinteressata alla famiglia e alla ricchezza di Harry.
La strategia ha funzionato? Pare proprio di no!