Il Governo ha previsto un bonus di 350 Euro in busta paga per i lavoratori più in difficoltà: ecco quali sono e come si riceve il bonus.
La crisi economica causata prima dalla Pandemia, dalla Guerra Russo – Ucraina e successivamente dall’inflazione, ha messo in grave difficoltà milioni di famiglie e di cittadini italiani.
Per questo motivo il Governo ha varato una serie di misure economiche a sostegno di coloro che stanno affrontando difficoltà economiche importanti.
Laddove non è possibile intervenire al rialzo sugli stipendi dei dipendenti con un contratto a tempo indeterminato, il governo ha stabilito di attuare una misura una tantum che permetterà di sostenere parzialmente il reddito dei lavoratori del settore terziario o terzo settore.
Al terzo settore appartengono tutte le figure professionali che forniscono e vendono servizi anziché beni di consumo. Fanno parte di questo settore:
Come purtroppo sappiamo benissimo i lunghi cicli di chiusure delle attività commerciali causati dalla Pandemia e l’interruzione delle iniziative culturali come spettacoli e concerti ha messo duramente alla prova i lavoratori dello spettacolo, della ristorazione e del turismo come anche gli educatori e gli assistenti sociali che non hanno potuto lavorare a contatto con i propri assistiti.
Secondo le ultime stime i lavoratori del settore terziario in Italia sono attualmente 3 milioni, una cifra considerevole.
Il bonus di 350 Euro è una misura una tantum da considerare come anticipo sulla vacanza contrattuale (intesa come assenza di contratto) per tutti coloro che hanno visto scadere il proprio accordo contrattuale.
Dal momento che la misura sarà applicata ai lavoratori dipendenti, quindi inquadrati in livelli, il bonus ammonterà a 350 Euro lordi al quarto livello.
La somma non sarà versata in un’unica soluzione in busta paga ma sarà retribuita in due tranche. La prima tranche, di 200 Euro sarà corrisposta ai lavoratori con lo stipendio di Gennaio, mentre la seconda tranche di 150 Euro sarà inserita in busta paga con lo stipendio di Marzo 2023.
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Vale la pena sottolineare che si tratta di una misura palliativa, cioè volta ad alleviare parzialmente il disagio dei lavoratori il cui contratto collettivo non è ancora stato rinnovato e il cui stipendio non è ancora stato adeguato al caro vita attuale.
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