Da un paio di giorni Vodafone fa pagare 10 euro un servizio originariamente gratuito. Cosa sta succedendo?
Tutto dipende dall’introduzione delle nuove, stringenti norme per la portabilità dei numeri associati alla telefonia mobile.
Queste nuove norme, detta alla svelta, prevedono che chi chiede la portabilità del numero debba essere anche l’intestatario dello stesso. Di cosa si sra parlando nello specifico? Di una pratica diffusa e richiesta da tantissimi utenti.
Quando si cambia operatore, è spesso data all’utente la possibilità di mantenere lo stesso numero. Tale operazione si definisce appunto portabilità del numero o number portability. Di norma è un’operazione gratuta per molti operatori. E lo è stata in ogni caso anche per Vodafone fino a pochi giorni fa.
Ora, invece, un po’ a sorpresa, si scopre che Vodafone fa pagare 10 euro il servizio in una precisa circostanza. Quale? Ebbene, l’utente che intende effettuare la portabilità del numero, per via delle nuove e piuttosto rigide norme stabilite per evitare le frodi tramite SIM swapping, deve essere anche l’intestatario della SIM. Tale vincolo ha però portato a un rallentamento dei processi di trasferimento di vecchi numeri da un gestore all’altro e poi al rifiuto netto di molte portabilità.
Infine è arrivata la prevedibile conseguenza di un aumento delle richieste di cambio dell’intestatario.
Per legge, chi non è intestatario della SIM e vuole cambiare numero, prima di recarsi presso il nuovo operatore, ha l’obbligo di passare dal vecchio gestore insieme al reale intestatario per far partire la pratica della portabilità.
Vodafone fa pagare 10 euro questo servizio che era gratis
Soltanto con entrambi i soggetti presenti in negozio, con i documenti di ciascuno e la SIM funzionante, è possibile far correggere l’anagrafica. Quindi è tacito che ogni operatore debba rendere un servizio dedicato proprio a questa specifica esigenza degli utenti.
Fino a pochi giorni fa, questa operazione poteva essere compiuta da Vodafone gratuitamente. Si trattava, infatti, di un servizio un po’ noioso per via dalle modulistica e dell’acquisizione dei dati, ma di fatto risolvibile in pochi minuti. Nulla di così impegnativo, in effetti, specie per un cosiddetto operatore “premium”, che possiede una catena di negozi e un servizio di assistenza al pubblico.
Con la portabilità, con la necessità di cambiare intestatario e con l’aumento delle richieste, è successo però che Vodafone ha cambiato politica. E ora ha deciso di far pagare questa modifica anagrafica. Il costo è di 10 euro.
In tanti hanno già protestato accusando la Vodafone di speculare sulla portabilità, e recuperando cifre anche alte dagli ex utenti. Per forza di cose, infatti, chi chiede un subentro o un cambio di intestatario è un utente che sta per cambiare operatore.
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Solo in alcune condizioni specifiche, per esempio con l’acquisto di servizi aggiuntivi o contestualmente alla sottoscrizione di un nuovo contratto, il cambio viene offerto gratuitamente. E non sembra quindi giusto.