Il popolare gioco Call Of Duty espone i propri a un gravissimo problema connesso alla privacy. Che cosa si rischia?
Negli ultimi giorni è scattato un vero e proprio allarme a proposito di registrazioni vocali degli utenti che giocano a COD.
Pare che le registrazioni private dei gamer siano vendute sul dark web. Chiunque gioca al famoso sparatutto dovrebbe dunque star molto attento a cosa dice e a quali informazioni rivela duranti le chat orali. Le proprie registrazioni vocali potrebbero infatti finire nelle mani sbagliate.
La nota saga di Call Of Duty ha un evidente problema di sicurezza. Ed è ormai lampante che neanche le grandi compagnie del mondo dei videogiochi possono assicurare agli utenti iscritti un minimo di privacy.
La sconvolgente scoperta è stata denunciata da un tiktoker abbastanza conosciuto nel mondo dei social e dei videogame. Si tratta di @thunder_keck, un content creator della piattaforma social cinese con milioni di visualizzazioni. Il tiktoker si dedica soprattutto a inchieste e denunce: mostra al popolo del web quali sono le trappole più insidiose di internet.
In uno dei suoi ultimi video il tiktoker ha svelato ai suoi follower delle informazioni piuttosto agghiaccianti sulla sicurezza dei dati personali su COD.
In parole povere, il videogame più frequentato e famoso del mondo non è in grado di garantire un minimo di privacy ai giocatori. Succede infatti qualcosa di molto grave all’interno del gioco: un furto continuo di contenuti finalizzato alla vendita di dati sul dark web.
Tutto il mondo dei gamer è stato scosso da una notizia destabilizzante. Le registrazioni vocali prodotte dai giocatori vengono vendute sul dark web. Il celebre creator ha appunto parlato di questi contenuti privati venduti come dati.
“Questo sito sul dark web è da pazzi“, ha dichiarato il tiktoker. “Il sito in questione si chiama CallOfDuty LobbyLeaks e praticamente ti permette di cercare un GamerTag e ascoltare quello che è stato registrato nelle lobby a cui ha partecipato. Di base sono riusciti a creare questo sito grazie a oltre seicentomila ore di gioco e conversazioni registrate da alcuni bot in tutti i giochi della serie Call of Duty usciti fino a ora”.
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Moltissimi giocatori, se non tutti, sono soliti dedicarsi a registrazioni audio durante le sessioni di gioco. E ora si è venuto a sapere che tutti questi dati sono venduti sul web. Il periodo in cui I dati sono stati rubati sarebbe abbastanza lungo e non riguarderebbe solo gli ultimi tempi. Alcuni dati risalgono addirittura al 2013.
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