Con la manovra 2023, il nuovo Governo reintroduce il Bonus case, con riduzione dell’Iva al 50% per specifici immobili. Con la nuova Legge di Bilancio, dunque, l’esecutivo ha pensato di agevolare chiunque voglia acquistare case “sostenibili”. Ecco come.
La norma, studiata dal Governo Meloni, prevede la riduzione dell’Iva al 50% sulle operazioni di acquisto di particolari abitazioni. In realtà si tratta di un’idea già pronta: l’agevolazione risale al 2016, quando era stata introdotta sotto forma di detrazione Irpef sull’Iva per le prima abitazioni di una specifica classe energetica.
L’agevolazione del 2016 era stata prorogata fino al 2018 e abbinata con altre detrazioni Irpef, poi, con la caduta del Governo Monti, il bonus era sparito. In pratica si tratta di favorire con un bonus case l’acquisto di abitazioni direttamente dal costruttore contrassegnate dalla classe energetica A e B. Ovvero le due classi energetiche di fascia più alta e più funzionali dal punto di vista del risparmio energetico.
La misura non guarda solo alla sostenibilità ambientale e al controllo della crisi energetica, ma punta soprattutto a favorire la ripresa del mercato immobiliare. Il nuovo bonus case con Iva al 50% è dedicato a coloro che decideranno di acquistare immobili che siano prime abitazioni e direttamente dal costruttore. E la validità dell’agevolazione è fissata fino al 31 dicembre 2023.
Il Governo ha inserito il bonus case green negli emendamenti presentati per la nuova manovra. Quindi non è sicuro che entri in vigore. Con la sua applicazione, tuttavia, dovremmo aspettarci una norma in tutto e per tutto simile a quella già stata in vigore tra il 2016 e il 2018.
Bonus case green: Iva al 50% su acquisto per abitazioni di classe energetica A e B
Il requisito fondamentale per poter godere del bonus case sarà trattare immobili adibiti a residenze che siano di classe energetica A o B, vale a dire a basso consumo di energia. La prima classe sta sotto i 30 KWh/mq all’anno. La seconda consuma tra i 31 e i 50 KWh/mq.
Il risparmio si deve alla scelta dei materiali di costruzione, alla qualità degli infissi, alla presenza di pannelli solari o di altri fonti rinnovabili.
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Contano anche la presenza di impianti di nuova generazione. Quasi tutti gli immobili di nuova costruzione si adeguano ai nuovi standard, offrendo quindi soluzioni di classe B o classe A. Per la classe A ci sono poi suddivisioni in particolari sottogruppi. L’A4 è la categoria dove il consumo di energia è il minore possibile. Poi ci sono l’A3, l’A2 e l’A1. Quindi si passa alla categoria B.