Un’avvocata americana si aspettava di assistere a un concerto di Natale assieme a sua figlia ma le cose sono andate malissimo: i fatti si sono svolti in America e aprono la strada a una riflessione preoccupante.
Nel corso degli ultimi anni le misure di sicurezza antiterrorismo si sono fatte sempre più stringenti, soprattutto durante i grandi eventi di massa dove un attentato potrebbe avere conseguenza disastrose.
Tali misure di sicurezza hanno potuto avvalersi di tecnologie sempre più sofisticate che aiutano i responsabili delle forze dell’ordine a identificare velocemente i soggetti pericolosi o comunque indesiderati.
Il riconoscimento facciale è sicuramente tra le tecnologie più avveniristiche ma anche più discusse. È in grado infatti di individuare molte caratteristiche di un essere umano (come il sesso, l’etnia, l’età eccetera) e addirittura rintracciare il soggetto in questione all’interno di un database.
Anche se ci si aspetterebbe che questo genere di cose accadano solo a criminali che si sono macchiati di reati gravi o che hanno già scontato anni di pena in carcere, i fatti recenti hanno dimostrato che non è così.
“Lei qui non può entrare”: l’assurda avventura di un’avvocata a New York
La protagonista di questo strano fatto di cronaca si chiama Kelly Conlon, ha una figlia e collabora con uno studio di avvocati negli Stati Uniti.
La figlia della Conlon fa parte di un gruppo scout che aveva organizzato un concerto di Natale alla Radio City Music Hall di New York. Alcuni giorni fa la donna aveva accompagnato la figlia a partecipare al concerto e, ovviamente, aveva intenzione di assistervi anche lei.
Appena entrata nella struttura che avrebbe ospitato l’evento, però, la donna è stata fermata dagli addetti alla sicurezza e le è stato fisicamente impedito di entrare.
Alla richiesta di spiegazioni per un trattamento del genere, la donna ha scoperto che un software di riconoscimento facciale l’aveva individuata come persone non gradita al concerto di Natale.
Il motivo è che lo studio di avvocati dove lavora la donna era in causa contro la Msg Entertainment, azienda che aveva organizzato il concerto. Gli uomini della security hanno spiegato che la Msg Entertainment era stata estremamente chiara in merito alle persone che avrebbero potuto avere accesso alla sala e tutti coloro che stavano partecipando a procedure legali contro l’azienda non sarebbero stati ammessi.
Naturalmente Kelly Conlon è rimasta scioccata ma ha scoperto che il suo studio legale aveva già ricevuto una comunicazione da parte dell’azienda ed era stato avvertito che i suoi dipendenti e i suoi collaboratori non avrebbero avuto accesso alle strutture della MSG entertainment.
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Lo studio dell’avvocato sporgerà denuncia per accertare la legalità del comportamento dell’azienda, ma nel frattempo è sempre più chiaro come le nuove tecnologie possono esercitare un controllo capillare sulla vita di persone completamente ignare.