Si è parlato tanto di rottamazione delle cartelle esattoriali, così come promesso dal nuovo Governo. Ma l’esecutivo ha annunciato che alcune sanzioni non potranno essere condonate e che la misura slitterà in data da definire.
Piovono critiche sul Governo per la clamorosa retromarcia sul progetto del condono delle cartelle esattoriali. Il condono previsto dal nuovo esecutivo non riguarderà alcuni tributi fondamentali.
Il Governo ha ragionato a lungo sulla questione dello stralcio delle cartelle esattoriali fino a una soglia massima di 3.000 euro o 3.500. Ma il disegno iniziale, così come suggerito dalla Lega, non potrà essere attuato. Nella manovra, che dovrà essere approvata nei prossimi giorni (termine massimo: 31 dicembre), non comparirà più il condono delle cartelle, o almeno sarà difficile riconoscerlo, soprattutto se confrontato al testo presentato settimane fa durante il Consiglio dei Ministri.
Il documento inziale, più volte modificato, si è scontrato con diversi problemi tecnici, amministrativi, procedurali ed economici. La questione, parecchio dibattuta anche all’interno della stessa maggioranza, è diventata di colpo accessoria, superata da problemi e progetti più impellenti. E così coloro che speravano di poter usufruire del condono promesso dal nuovo Governo sulle cartelle esattoriali di bassa entità saranno delusi.
In campagna elettorale Fratelli d’Italia e soprattutto la Lega avevano puntato molto su un condono di tutte le cartelle esattoriali da 1.000 a 3.000/3.500 euro. L’idea inziale del Governo era quella di rottamare tutti questi debiti fiscali fino ai 3.500 euro imponendo però al contribuente di versare solo una somma tra il 10 e il 20% della cartella pendente, condonando il resto.
Cartelle esattoriali: le sanzioni non previste dalla manovra
Dunque la misura iniziale è stata subito modificata attraverso numerosi emendamenti. L’ultimo, arrivato nelle scorse ore, stravolge di fatto la misura: il campo di azione nello stralcio si bloccherà per le cartelle fino a 1.000 euro per i debiti con l’erario fra il 2000 e il 2015. E ci sono poi le eccezioni che rendono di fatto quasi inutile o comunque poco efficace la rottamazione.
Tra le cartelle esattoriali da rottamare non dovrebbero infatti più far parte le multe. La bozza di un emendamento del Governo Meloni prevede che i Comuni possano decidere di non applicare la norma con l’introduzione di “una differente applicazione per i crediti affidati dagli enti diversi dalle amministrazioni statali, dalle agenzie fiscali e dagli enti pubblici previdenziali”.
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Cosa succede nello specifico? Che le multe potrebbero non entrare a far parte dell’operazione di Governo. Mentre per quanto riguarda le sanzioni amministrative, incluse quelle per violazioni del codice della strada, lo stralcio verrebbe applicato solo sugli interessi. Cosa rimane della bozza iniziale? Che il Governo, nei prossimi mesi, annullerà automaticamente i debiti di importo residuo fino a 1.000 euro.