The Recruit, la serie Netflix, disponibile dal 16 dicembre in tutto il mondo, ha imposto Noah Centineo come nuovo eroe da spy-story. E il finale della prima stagione della produzione promette qualcosa di davvero speciale.
Prima di lavorare a The Recruit Centineo era un giovane attore da commedia romantica, e ora invece è una specie di nuovo Tom Cruise corteggiatissimo da produttori e registi. Facile prevedere che lo vedremo presto impersonare nuovi protagonisti in produzioni action.
Con otto puntate piene di trovate tipiche da commedia, azione, intrighi e inseguimenti spettacolari, The Recruit non ha deluso le aspettative. L’ultimo episodio dal titolo Chi diavolo è Owen Hendricks? è il momento clou della serie thriller creata da Alexi Hawley. Un finale ricco di colpi di scena che, però, non conclude del tutto la trama.
La serie è incentrata sul personaggio di Owen Hendricks (interpretato appunto da Noah Centineo). Owen viene presentato come un giovane avvocato assoldato dalla CIA per dei compiti non del tutto chiari. Anche se goffo e non troppo preparato, Owen vuole mettersi in mostra e dimostrare ai colleghi un po’ bulli di essere uno tosto. Subito, il neoassunto scopre una lettera inquietante inviata da una ex informatrice, tale Maxime Meladze (interpretata Laura Haddock). Maxime detta Max è dunque anche lei un’ex agente dell’agenzia di intelligence americana. Ma ha alle spalle un passato nebuloso, in Bielorussia, il luogo di cui è originaria.
Insomma, la bella Max, attualmente in prigione, vuole denunciare l’agenzia in base ad alcune prove scottanti da lei stessa raccolte, e propone un patto che sa di ricatto. Il fine è quello di essere liberata e poter tornare dalla sua famiglia.
Per star zitta Max chiede di essere scagionata da un’accusa parecchio grave. E senza accorgersene Owen viene coinvolto fino al collo in una storia sordida, dove il confine fra bene e male è molto labile. Il suo obiettivo dichiarato è completare la sua missione e farsi notare dalla CIA come un vero agente segreto. Durante la serie Max e Owen entrano, come dire, in confidenza. C’è un mistero nel mistero da risolvere, che riguarda il destino della figlia di Max.
Per tutta la serie Owen è seguito da una misteriosa bionda. E nel finale di stagione il pubblico scoprirà l’identità di questo personaggio. Tale scoperta è ovviamente collegata al mistero sulla figlia di Max. L’identità di Nichka Lashin corrisponde alla figlia di Max. Ecco che fine ha fatto Karolina… Quindi il goffo Owen capirà che Karolina non è altri che la misteriosa bionda che lo aveva tampinato per tutto il tempo.
Il colpo di scena del finale prevede un rapimento, anzi un doppio rapimento. Karolina sequestrerà Max e Owen. E poi sparerà. Non si capisce se il colpo partito dalla ragazza abbia ucciso o no la madre. Ed è da qui che di sicuro ripartirà la seconda stagione della serie. Anche nel finale continuano i flashback, indispensabili per permettere agli spettatori di capire quale potrebbe essere la verità.
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Dunque, The Recruit parte come una commedia ibrida e si conclude come un’adrenalinica spy-story. Il soggetto di Alexi Hawley (che è il fratello del più famoso sceneggiatore Noah Hawley, quello di Legion e di Fargo) lascia molte questioni aperte, che si risolveranno solo nella prossima stagione.
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